Non sapevo, per mia distrazione, che esistesse un'Associazione Nazionale delle Mamme (la sigla, per ironia, suonerebbe ANM, come quella dei magistrati). Esiste invece e oggi, in un suo convegno che si è tenuto qui a Padova, Berlusconi è intervenuto telefonicamente dicendo tra l'altro che ora i genitori (merito suo) possono scegliere liberamente "quale educazione dare ai loro figli e sottrarli a quegli insegnamenti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi dal quelli della famiglia".
Già aveva detto la stessa cosa poco tempo fa, intervenendo come tutti ricordano al congresso dei Cristiano Riformisti (anche di questi in precedenza non sapevo l'esistenza): "Libertà – aveva detto – vuol dire avere la possibilità di educare i propri figli liberamente, e liberamente vuol dire non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato, dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare principi che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai loro figli educandoli nella famiglia ".
Ancora una volta il verbo inculcare, che evidentemente ama in modo specialissimo, perché corrisponde alla sua pedagogia di pubblicitario, di venditore.
Ancora una volta, inoltre, la demonizzazione della scuola pubblica dove ai pargoletti verrebbero insegnati valori disapprovati dai genitori.
Ha ragione: potrebbe capitare che nella scuola pubblica il verbo inculcare (calcare, pigiare nella mente), che tanto gli è caro, sia bandito e al suo posto si usino verbi pericolosissimi ed eversivi, quali studiare, acquistare competenze, ricercare, ragionare, domandare, confrontare, conoscere, discutere, rispettare.
Oppure potrebbe capitare che qualche insegnante proponga la lettura del discorso pronunciato da Calamandrei nel 1950 (!) di cui riporto qui di seguito uno stralcio tratto da ReteScuole.net:
“Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci).
Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. […].
L’operazione si fa in tre modi: 1) ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. 2) Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. 3) Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico! Quest’ultimo è il metodo più pericoloso. È la fase più pericolosa di tutta l’operazione […]. Questo dunque è il punto, è il punto più pericoloso del metodo. Denaro di tutti i cittadini, di tutti i contribuenti, di tutti i credenti nelle diverse religioni, di tutti gli appartenenti ai diversi partiti, che invece viene destinato ad alimentare le scuole di una sola religione, di una sola setta, di un solo partito […]."
(Si può leggere il resto QUI).