Montaigne annota ammirato nei suoi Saggi:
“Quel Pomponio Attico a cui scrive Cicerone, essendo malato, fece chiamare agrippa, suo genero, e altri due o tre amici, e disse loro che, avendo provato che non guadagnava niente a cercare di guarire, e che tutto ciò che faceva per allungarsi la vita allungava altresì e aumentava le sue pemne, era deciso a por fine all’una e alle altre, pregandoli di trovar buona la sua decisioen e, alla peggio, di non perder tempo a distorgliernelo. Ora, avendo scelto di uccidersi per astinenza, ecco la sua malattia guarita per caso: questo rimedio che aveva usato per uccidersi, lo rimette in salute. I medici e gli amici, rallegrandosi di un così felice caso e congratulandosi con lui, s’ingannarono assai; infatti non fu loro possibile fargli cambiare opinione per questo, dicendo egli che in un modo o nell’altro un giorno avrebbe dovuto fare quel passo, e che essendo già così avanti, voleva risparmiarsi la fatica di ricominciare un’altra volta.”
Montaigne, Saggi, libro II cap. XIII (a cura di Fausta Garavini, ed. Adelphi).
Montaigne, nel parlare della morte di Attico, si rifaceva a Cornelio Nepote (Hac oratione habita tanta constantia vocis atque vultus, ut non ex vita, sed ex domo in domum videretur migrare, cum quidem Agrippa eum flens atque osculans oraret atque obsecraret, ne id, quod natura cogeret, ipse quoque sibi acceleraret, et quoniam tum quoque posset temporibus superesse, se sibi suisque reservaret, preces eius taciturna sua obstinatione depressit. Sic cum biduum cibo se abstinuisset, subito febris decessit leviorque morbus esse coepit. Tamen propositum nihilo setius peregit. Itaque die quinto, postquam id consilium inierat, pridie Kalendas Aprilis Cn. Domitio C. Sosio consulibus, decessit. Elatus est in lecticula, ut ipse praescripserat, sine ulla pompa funeris, comitantibus omnibus bonis, maxima vulgi frequentia. Sepultus est iuxta viam Appiam ad quintum lapidem in monumento Q. Caecilii, avunculi sui.)</font size)
Oggi, se la legge in discussione sul testamento biologico venisse approvata, la nostra Repubblica Vaticana forzerebbe Attico a ricevere nutrimento attraverso un sondino infilato a forza nel naso. Con quale vantaggio per lui e per la civiltà umana mi pare superfluo commentare.