Si lamenta di come i giornalisti travisino il suo ruolo e le sue affermazioni l’addetto o consulente alla comunicazione Martinelli, imposto con Messora dal vertice aziendale ai deputati M5S.
Di conseguenza (in nome della trasparenza, immagino) l’addetto alla comunicazione non comunicherà più niente a quegli “pseudo-omuncoli”.
E dunque nemmeno ai famosi elettori e ai cittadini in generale, di cui solo una piccola percentuale usa internet per abbeverarsi alla fonte originale (non travisata) del pensiero grillico.
Non gli viene il sospetto che anche con tutti gli altri gruppi e partiti e politici i giornalisti si comportano allo stesso modo, e che da anni la “macchina del fango” ha coinvolto molti altri – ammucchiandoli, per esempio, indistintamente nella famosa “casta” (e va ricordato che specialmente di Bersani raramente viene riferito ciò che afferma; tanto che per anni è diventato luogo comune che non diceva nulla; spesso invece ci si dilunga su ciò che “pensa” o ritiene, o che di lui, anonimamente, si vocifera). E che dunque tutto ciò che viene attribuito alle intenzioni e alle astuzie e ai supposti “inciuci” (parola di successo del pessimo giornalismo) dei famigerati politici andrebbe valutato parlando direttamente con questi ultimi, anziché attenendosi solo al si dice della stampa e della Tv.
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Aggiungo in margine che l’espressione pseudo-omuncoli usata da Martinelli è piuttosto bizzarra. Se sono pseudo, vuol dire che non sono omuncoli. Senza saperlo, volendo essere iper-sprezzante, ha fatto loro un complimento.
Quanto agli addetti alla comunicazione, occorre intendersi. Il loro ruolo è tutto interno alla opacità del movimento. I due addetti potrebbero chiamarsi controllori, forse: controllori dell’allinemento dei gruppi alla Camera e al Senato rispetto alle direttive di Casaleggio-Grillo, suggeritori forse anche, oppure anche più semplicemente guardiani.