Poca risonanza, mi pare, ha avuto la dichiarazione di Grillo che l’obiettivo del suo movimento è di ottenere il 100% in Parlamento. Poi M5S si scioglierebbe, lui dice. Il Parlamento diventerebbe così il luogo dei cittadini. I quali dunque si arrangerebbero da soli a discutere i provvedimenti da prendere. Un po’ come succede nelle riunioni condominiali, viene da pensare.
D’altro canto, se invece il movimento non si sciogliesse e continuasse a decidere la propria “linea” col sistema centralizzato e verticistico attuale, l’obiettivo del 100% non è altro che quello di un partito unico, già sperimentato in tutte le dittature.
Si tratta dunque o di una sciocchezza o di una minaccia. Di una minacciosa sciocchezza temo io. Perché per renderla invece solo una sciocca minaccia occorrerebbe una generalizzata presa di coscienza dei rischi che questo tipo di discorsi e di programma comporta. Ma non se ne parla nemmeno.
Si preferisce, nella stampa dell’area di centrosinistra, tirare fuori i conti di Grillo e dei cognati. Ora, i conti di Grillo certo importano. Ma il fatto è che, se anche lui e Casaleggio fossero due specchiati cittadini che pagano tutte le tasse ecc., nulla cambierebbe rispetto ai rischi che comporta il loro programma assolutistico sostenuto attraverso un movimento diretto dall’alto come è il M5S.
(sempre sperando di sbagliarmi)