Giovinezza, giovinezza…

Che paese è questo, dove alligna l’uso di considerare una nefandezza il fatto di essere vecchi?
Dopo i vari attacchi di questo genere ai senatori a vita da parte dei loro colleghi di destra (dopo le urla nell’aula del Senato, per settimane nei titoli dei giornali della famiglia B si chiamavano quei senatori con l’appellativo si “pannoloni”), dopo gli insulti di Storace a Rita Levi Montalcini, ecco aggiungersi (guarda un po’) le urla di Beppe Grillo che accusa Napolitano di essere vecchio “da ospizio”, e auspica che al Quirinale vengano insediati solo giovanotti sotto i cinquant’anni.
Evidentemente Grillo pensa che da un Presidente della Repubblica ci si debbano aspettare urla ed esercizi ginnici, sull’esempio di Mussolini e dei suoi gerarchi.

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13 commenti

  1. anonimo

     /  novembre 27, 2007

    Concordo al 100%

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  2. OraSesta

     /  novembre 27, 2007

    Errore di Grillo, a dimostrazione dei suoi calcoli sinistramente (destramente?) sballati.
    Attorno ai 50 anni la Memoria si conserva ancora benissimo.

    (O forse no, forse è proprio lì lo spartiacque temporale?)

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  3. sambigliong

     /  novembre 27, 2007

    mi spiace ma non cocordo su grillo.
    da destra e da sinistra viene criticato ma forse la critica vera vera viene dall’ammucchiata destrasinistrasinistradestra.
    vedi anna, anni fa seguii come cronista (di provincia) il convegno provinciale dell’allora pci quando diventò pds.
    prese la parola un ex senatore, persona squisita, un “vecchio” combattente che aveva dedicato la sua gioventù al fianco dei salariati gricoli e delle mondine (ha scritto anche dell poesie; si chiama Irmo Sassone).
    prese la parola per ricordare la storia di quelle lotte, vanto ancora oggi del sindacalismo, quello vero.
    mentre prendevo gli appunti alzai la testa e vidi che il giovin segretario del partito faceva un gesto molto eloquente: che due coglioni…
    il rispetto per gli anziani è da tempo che non c’è.
    che latita, per esempio in certe strutture sanitarie.
    ciao
    remo

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  4. proteus2000

     /  novembre 27, 2007

    E’ imbarazzante, per me che ero quasi un fan di grillo. Mi dico che si tratta solo delle intemperanze verbali di un comico, ma forse c’è di più che qualche intemperanza. E comincio a divertirmi di meno quando vado a vedermi i suoi nuovi show su youtube.

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  5. AnnaSetari

     /  novembre 27, 2007

    Certo, @Remo, gli imbecilli, i volgari, i tipi da curva sud, i prepotenti ecc. ci sono sempre stati e sono anche trasversali (soprattutto gli imbecilli). C’è sempre stato chi deride gli storpi o i vecchi. O anche semplicemente i colti.
    Altra cosa è però se qualcuno sale su un palco con l’aria di voler moralizzare la vita pubblica e urla tali argomenti (vedi Bossi, vedi Storace, vedi Grillo).

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  6. AnnaSetari

     /  novembre 27, 2007

    … e ci sia poi tale applauso che, se non ci si unisce, occorre spiegare il perché.

    E hai ragione quanto a certe strutture sanitarie ecc. Non vedo però come gli abusi potrebbero venire combattuti ecc. se si accetta che nella polemica politica si usi come insulto il fatto della vecchiaia.

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  7. georgiamada

     /  novembre 28, 2007

    io credo che ci sia un attacco verso i ragazzi (pedofobia) e i nonni, e anche bisnonni, davvero non sto scherzando, avverto in giro, nella politica soprattutto, ma anche nella pubblcità, un desiderio di delegittimare il pensiero giovane (e intendo giovane davvero e non il giovanilismo) e quello del passato, forse il vero motivo è che si somigliano, nonnni e nipoti, e quelli in mezzo (fra cui ci siamo anche noi) non lo accettano e si sentono minacciati, chissà … forse le mie sono solo fantasie, ma credo che sia una cosa che non andrebbe sottovalutata.
    Grillo ormai è un cretino drogato di virtuale, e mi dispiace dirlo, però dovrebbe cercare di disintossicarsi prima di fare troppi guai
    geo

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  8. AnnaSetari

     /  novembre 28, 2007

    Mah, non sono certa di avere capito bene a che cosa ti riferisci quando accenni al tentativo di svalutazione del pensiero giovane. Può darsi, certo. La generazione allevata a Carosello mostra una certa tendenza a viversi come un assoluto.

    Ma il punto che a me fa rabbrividire è il riemergere di un fenomeno (questo sì, “vecchio”) di disprezzo per la debolezza fisica (i vecchi non sono criticati tanto per il loro pensiero, quanto, al contrario, il loro pensiero viene criticato come “viziato” dalla decadenza fisica, dall’uso del pannolone, della dentiera ecc.).
    Così si rinfacciava agli ebrei il loro naso, così si rinfacci(av)a alle donne di ragionare con l’utero (e che dunque facciano figli e tacciano), ai negri l’odore ecc.
    Dei giovani vengono criticati o svalutati atteggiamenti o idee (poniamo), non certo la fisicità della loro (invidiata)giovinezza.
    Esiste insomma una differenza sostanziale tra la polemica verso idee o atteggiamenti che appaiono “vecchi” (non adeguati, superati dalle cose ecc.) e quella che pretende di criticare atteggiamenti e idee usando come argomento che chi li propone è lui stesso un vecchio (tremolante, con dentiera, con pannolone, da ospizio ecc.).

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  9. AnnaSetari

     /  novembre 28, 2007

    Inutile aggiungere (ma lo aggiungo lo stesso:-)) che idee “vecchie” o inadeguate possono essere sostenute da giovani e giovanissimi come pure dai loro genitori e nonni.
    Grillo, per esempio, spesso sostiene idee nient’affatto nuove, che sono state già di moda nella prima metà del secolo scorso. quando Napolitano era un infante. In particolare: il disprezzo verso la democrazia parlamentare, l’appello al diretto protagonismo di quell’insieme che lui chiama “noi” (il presidente dovremmo nominarlo noi, dice. E a me viene in mente: a chi il duce? A noi!).

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  10. georgiamada

     /  novembre 28, 2007

    beh oggi è in atto una cultura genericamente giovanilista ma che ignora volontariamente i giovani le loro peculiarità, la loro intelligenza, la loro cultura, i loro bisogni (abitativi e di lavoro) basta che tu legga l’allucinante articolo di scurati (ma scurati non è l’unico) sulla stampa, per capire che è in atto una specie di razzismo verso i ragazzi che vengono dipinti tutti come bamboccioni, nichilisti, violenti, drogati, ignoranti ecc.
    La generalizzazione è sempre il primo passo verso il razzismo.
    Lo stesso viene fatto verso i vecchi, nessuno dice più la politica di napolitano non la condivido, le idee di rossanda e menapace non le condivido, la montalcini vota male (critiche che io non condividerei mai, ma che sono legittime), ma solo che sono vecchi, stanchi e bisognosi di andare in pensione con tanto di stampelle e tisane ecc. ecc. era una cultura che prese piede alla vigilia del fascismo anch’esso genericamente giovanilista (ma anti-giovani che andavano solo inquadrati ed educati per neutralizzarne proprio il loro pensiero naturale che veniva considerato pericoloso) e anti-anziani. Quando si comincia ad analizzare per categorie il primo passo è fatto.
    Grillo per degenerazione virtuale si sta facendo portavoce di questo razziimo generalizzato, sia nei confronti degli stranieri esterni che verso quelli interni (appunto giovani e vecchi) visti come ostacolo al proprio raggiungimento dei piaceri e del mantenimento di privilegi che ormai appartengono solo a pochissime persone. Grillo gioca su un populismo generazionale (la sua) veramente pericoloso
    geo

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  11. AnnaSetari

     /  novembre 28, 2007

    Certo, Georgia, è così: quando si generalizza e si ragiona per categorie si dicono cose generiche e luoghi comuni, e si apre anche la via a forme di razzismo ecc.

    Voglio poi aggiungere una piccola nota in margine alla questione dei “bisogni (abitativi e di lavoro)” dei giovani: in realtà è una questione che riguarda moltissimo “anche” i non-giovani, e cioè la fascia generazionale dei miei coetanei più o meno. Che i figli e nipoti lavorino, diventino economicamente autonomi, escano di casa ecc. è anche un concretissimo bisogno dei loro genitori (nostro).

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  12. georgiamada

     /  novembre 28, 2007

    si ma io non sto parlando di uno scontro tra generazioni, come poteva essere in passato, anzi quello proprio non esiste oggi, io sto parlando di una cosa nuova (o meglio vecchia che ritorna) i giovani sono per natura rivoluzionari, o meglio sono visti dal potere vigente come un potenziale pericolo, perchè ancora non hanno cose da perdere, ma solo da conquistare, i vecchi per motivi opposti sono più vicini ai giovani e pur essendo conservatori, tendenzialmente possono diventare pericolosi per via di quella che chiamiamo saggezza di vita che è a volte un anticonformismo saggio, il potere di ora che tende ad eternarsi … non sto parlando del governo prodi, anzi, il governo ha pochissimo potere, e spero duri il più possibile, per ora è l’unica garanzia che abbiamo … parlo invece del verò potere quello che ha addirittura cambiato la legge elettorale in corsa pur di non perdere potere, quello sta facendo leva su ogni forma di populismo della generazione che più ha da perdere, e al momento sta usando, oltre agli immigrati, come pericolo, i giovani e i vecchi e mettendoli uno contro l’altro, grillo, ripeto, al momento non è molto lucido e usa il suo potere “mediatico” senza sapere di chi sta facendo il gioco. Io almeno la vedo così, spero di sbagliarmi.
    Gli scontri generazionali sono favolosi e vitali quando vengono dal basso, deleteri e distruttivi quando sono manovrati dall’alto. Ad ogni modo gli attacchi verso giovani e vecchi sono troppo frequenti, ultimamamente per essere casuali e non è un caso se tutti i vecchia appartengono alla sinistra.
    geo

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  13. georgiamada

     /  novembre 28, 2007

    naturalmente vecchia= vecchi

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